Casa V e J a Lund / Svezia
2025 – Lund / Svezia
Questo progetto affronta il tema della conservazione e trasformazione sostenibile di un edificio di rilevante valore documentale, situato nel contesto urbano di Planetstaden, a Lund, Svezia. L’intervento si colloca in un ambito più ampio di riflessione sulla tutela dei beni culturali, proponendo un modello che coniuga rispetto per la memoria storica e innovazione tecnologica sostenibile.
Ristrutturazione ed ampliamento di una casa progettata da Jorn Utzon in Planetgatan 14, nel quariere Planetstaden a Lund. Jorn Utzon, che è stato uno dei più grandi e migliori architetti del secolo scorso, divenne definitivamente famoso in tutto il mondo quando progettò il Sydney Opera House.
Nel 1953 Jørn Utzon e Ib Møgelvang, architetti danesi, unirono le forze per partecipare al concorso “Private Life“, un concorso di idee per residenze unifamiliari nella Scania. La Scania è una delle province tradizionali della Svezia, e anticamente della Danimarca. Il team ha vinto il primo premio con la proposta di una casa con patio. La loro proposta nasce dalle discussioni sviluppate all’interno di PAGON Progressive Architects Group Oslo Norway (Gruppo degli Architetti Progressisti di Oslo Norvegia) e in particolare dai legami che Utzon manteneva con Sverre Fehn. Si basa sull’assemblaggio di cellule habitat; la configurazione dell’assemblaggio radica profondamente il valore di ogni unità in relazione al tutto e il valore del tutto in relazione alla natura.
L’anno era il 1957 quando gli edifici di Planetstaden cominciarono a prendere forma. Tutto è qui su unico livello, giardino soleggiato con posizione riservata e con un’atmosfera molto affascinante all’interno delle singole ville.
Nel corso degli anni, alla casa è stato permesso di mantenere il suo carattere originale che offre generose zone giorno con ampie sezioni di finestre, all’interno c’é il giardino. Il giardino privato è a sud-ovest ed è protetto dalla vista.
Il progetto si concentra sulla conservazione e il potenziamento degli elementi esistenti, valorizzando atmosfere, materiali e relazioni spaziali originarie. Il caratteristico esterno sull’area a giardino, scuro e funzionale, è stato mantenuto: nuove aperture sono state discretamente integrate dietro ante che riprendono il disegno dell’unica porta originale affacciata sul giardino.
Attraverso un attento restauro e una trasformazione sensibile, la struttura in legno esistente del tetto è stata integrata con il nuovo ampliamento e reinserita nel nuovo impianto architettonico.
L’approccio progettuale fonde con rispetto l’esistente e il contemporaneo, combinando valori storici con principi di sostenibilità. Il progetto sperimenta materiali biobased e circolari all’interno di un contesto storicamente stratificato. Questo intervento riduce significativamente l’impatto ambientale della trasformazione, conservando al contempo la leggibilità e la presenza degli strati storici dell’edificio. Il nuovo ampliamento, rivestito in tonalità scure, sottolinea il dialogo tra l’architettura e il paesaggio circostante.
Il nuovo involucro isolante è rivestito in legno di larice è trattato con la tecnica dello yakisugi. Le strutture in legno per applicazioni esterne richiedono operazioni di manutenzione ripetitive per proteggere le superfici dagli effetti degli agenti atmosferici. La modifica della superficie dei pannelli col processo di carbonizzazione (shou sugi ban) ha il potenziale di aumentare la durabilità naturale dei rivestimenti in legno. Il vantaggio nell’uso dello yakisugi è che il fuoco genera una superficie carbonizzata protettiva. Lo strato di carbone che si forma ha un effetto ignifugo che riduce la conducibilità termica, e ne impedisce ulteriori bruciature. Il colore richiama le cromie scure e le tonalità tipiche dell’architettura locale. Inoltre, rende il legno meno appetibile a insetti e funghi e lo protegge dall’umidità, rendendolo idrofobo.
I pavimenti sono realizzati in legno di recupero proveniente da risorse locali. Un sistema di riscaldamento sostenibile a bassa temperatura è stato integrato discretamente all’interno dell’arredo fisso, progettato su misura.
Collaboratori e progettisti
- Calcoli strutturali: Ing. Michele Ughetto, Perosa Argentina (TO)
- Collaboratori per la realizzazione di studi, elaborati grafici e traduzioni: Arch. Erfan S. Janfada, Torino – Arch. Nour Tabet, Torino







